– Ti posso fare una domanda?
– Spara.
– Quante ore della settimana dedichi alla tua forma fisica?
– Ma che domanda è?
– Una domanda come un’altra.
– A me non sembra ma comunque se consideriamo anche le birre diciotto.
– Ma sarai mica scemo?
– Hai detto una sola domanda.
Era una serata da baciarsi ieri, da bagnarsi insieme sotto quella pioggia che inizia quando esci dall’ufficio e finisce giusto quando arrivi a casa bagnato fradicio e finalmente puoi fare una doccia calda e mettere in lavatrice quel jeans che sono mesi che indossi ma noi non facciamola finire mai questa pioggia, non torniamo mai a casa, ché i campi ne hanno bisogno e le bestie l’indomani ne trarranno giovamento col foraggio fresco e verde da brucare e il contadino soddisfatto a fumarsi paglie in veranda guarderà sua moglie negli occhi con la voglia di quando erano ragazzini nel fienile e noi, nel frattempo che la natura fa il suo corso, e i fiumi si ingrossano e a valle i bacini idroelettrici ribollono e le luci della centrale idroelettriche sono finalmente eccitate come noi e mentre il progresso fa il suo corso, nella conquista dello spazio ci sono corpi metallici viaggianti, come i nostri, verso le più disparate destinazioni siderali, Marte, gli anelli di Saturno, le stelle nane e i satelliti telescopici che ci guardano ché se noi ci baciamo i governi faranno decreti legislativi, le monarchi del nord faranno figli, le dittature dell’est faranno parate celebrative del nostro amore e tu, vieni qui, non essere timida, è solo un bacio e i miei jeans possono aspettare ancora un po’ per essere lavati.
Foto: tortuga767