Da _freelance_ mi capita molto spesso di lavorare il sabato e la domenica. Tra una corsetta al parco, una lavatrice e la spesa, ogni tanto riesco a trovare il tempo di fare il “sugo” terrone, quello tosto per le orecchiette. Mentre sono lì a lavoro e sento alle spalle la pentola che borbotta e i primi profumi salgono caldi nel naso, inizio a percepire un peso leggero sulla spalla, come la mano di una presenza che sa d’antico e che viene da molto lontano. Per me è il tocco lieve e sicuro degli avi, la carezza di mia nonna e di mia madre, che vogliono rassicurarmi. Così, un po’ penso che questa cosa che sto facendo, nella sua semplicità, è “fare famiglia” anche se sono da solo e che mi sto prendendo cura di me, o almeno ci sto provando, e che “lo sto facendo giusto” – you’re doin’ it right, man! – e che, anche se sto improvvisando per l’ennesima volta, ormai ho imparato a farlo bene.