Certe donne, non tutte le donne, dopo che ci hai scopato e non le chiami più, un po’ si incazzano. Altre ne sono contente a dire il vero, te ne sono grate. Per gli uomini è diverso. Loro, gli uomini, si incazzano perché non li scopi più, non perché non li chiami più (le donne non li scopano più, non io). Le donne, certe donne, vogliono sapere perché non le chiami più mentre prima era un pululare di telefonate e messaggini e mille altre attenzioni. Le donne, certe donne, non vogliono sapere la verità. Le donne, non tutte le donne, vogliono che confermi semplicemente la loro versione di verità, quella che hanno elaborato con le loro amiche, che sono altre donne, solitamente. Lei, la donna, quella donna lì, vuole sentirsi dire che sei uno stronzo, ché lo sa bene lei che sei uno stronzo patentato, e anche tu lo sai che sei uno stronzo. A lei piacevi anche per questo, ché eri uno stronzo bello e buono, ma lei ne vuole la conferma e la vuole ricevere da quella stessa bocca che qualche giorno prima hai usato per regalarle parole dolci e baci appassionati, lo vuole sentire dal sibilo di quella lingua che fino a pochi giorni prima avevi usato per… beh, altre cose, altre cose che dette in latino hanno un suono particolare ed affascinante, tipo homo erectus. Lei non vuole sentirsi l’ultima puttana sulla terra, dice, non la prima ecco, ma almeno tra le prime dieci. Ti dice che va bene, che anche lei si è fatta le sue scopate e la mattina dopo “ciao. Ti chiamo io”. “Ma almeno, cazzo, una telefonata la potevi fare. Perdio!” – esclama. “Siamo gente adulta!” – ancora. “Va bene”, – mi fa – “sono stata il tuo giocattolino per un mese, cazzo. Ok, anche io mi sono divertita, siamo stati bene insieme ma almeno una telefonata del cazzo, una cazzo di telefonata me la potevi pure fare”. A lei piace molto la parola cazzo. E telefonata anche. “Perfetto” – dice – “si vede che io ero più presa di te, che ora hai da fare altro, che lo so che ti scopi un’altra, che va bene finché si sta a letto. Ma poi? Io lo so come vanno queste cose. Io sono donna di mondo. Non credere però che una telefonata, tu a me e non il contrario, la potevi pure fare. Mi sembrava che una telefonata, almeno, me la meritassi”. “Una telefonata la potevi pure fare” – mi dice – “ma non tanto per me, per la prossima volta, per la prossima fottuta volta che una puttana del cazzo ti capita a tiro”. Premurosa e altruista lei, verso quelle stesse puttane che pochi giorni prima avrebbe spellato vive se solo mi avessero rivolto la parola. Allorchè io rispondo – “baby, non tanto per me, ma te lo dico lo stesso, non lo faccio per me, quanto per il prossimo stronzo che ti capita a tiro: le telefonate sono per i pompini con l’ingoio. I.N.G.O.I.O!”. Ha riattaccato.
(foto di roberthuffstutter)